Successione nella Contea di Modica – Premessa
Per tanto tempo l’espressione “Regnum in Regno” è stata utilizzata per descrivere la nostra Contea, contribuendo all’idea di una realtà a parte, al di fuori della nostra isola, uno spazio a sé felice che nulla avesse a che fare con i destini della Sicilia, fornendo talvolta le basi ad un campanilismo, tipico purtroppo della nostra meravigliosa terra, che poco ha aiutato il progresso del nostro territorio. Un retaggio feudale che nei tempi attuali contribuisce a soffocare le migliori energie dei giovani, che sgretola le buone intenzioni per favorire l’appartenenza ad uno o altro comune, ad una o altra contrada, ad uno o altro quartiere. Parte da ciò la narrazione dei Conti succedutisi nella contea. Un racconto che non si limiterà alla nostra città ma che ci farà capire come ieri più di oggi il nostro territorio era parte integrante di un qualcosa di più grande, così da dare all’espressione “Regnum in Regno” l’unico significato possibile vale a dire quello amministrativo e feudale, lasciando a noi la visione storica, economica e sociale di un territorio che fu parte integrante dell’evoluzione dei popoli europei.
Redazione
I fili della storia
Federico II morì nel 1250. La sua morte segnò la fine non solo del suo dominio e del suo partito politico, anche se sostenuto dai suoi successori, ma anche dell’ordine e della pace nell’Italia meridionale.
Poco dopo Carlo d’Angiò, principe francese, alla morte di Corradino(nipote di Federico II) assumerà il titolo di Carlo I dando origine, nel meridione ed in Sicilia, al dominio angioino sollecitato da Papa Clemente IV. Carlo governerà mantenendo intatto il sistema amministrativo di Federico II, ma specie in Sicilia si renderà assai impopolare ed odioso avendo accresciuto troppo il numero dei feudi, dandone molti a nobili francesi spavaldi e ambiziosi, e imponendo pesanti tributi fiscali per affrontare imprese fuori dall’Italia.
Il 31 Marzo 1282 lunedì di Pasqua scoppierà quella rivolta che passerà alla storia come i “Vespri Siciliani” il dominio angioino sarà rovesciato e i nobili siciliani chiederanno aiuto a Pietro III d’Aragona il quale sarà successivamente incoronato Re di Sicilia. Il dominio aragonese continuerà con i successori di Pietro: Giacomo II e Federico II(o III), sarà sotto questi re che la Contea conoscerà l’assetto, primitivo ma fondante, che la caratterizzerà per i successivi secoli.
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