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Santa Caterina d’Alessandria a Modica. Parte 3

La chiesa di Santa Maria di Betlem custodisce uno dei quadri di maggior valore del panorama ibleo dedicato alla santa.

Dipinto nel 1650 da un autore ancora poco conosciuto tale Michelangelo Xiavarella che si firma come “Catanensis”, l’opera è arrivata a noi in buone condizioni.

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Riprende perfettamente la storia del martirio: la santa a sinistra illuminata da un fascio di luce, gli angeli tra le nubi che discendono per salvarla, a destra l’imperatore stupefatto, la ruota, atta al martirio della santa, distrutta e le cui punte sono lanciate verso i soldati i quali cercano di proteggersi tra la confusione della scena.

Nell’opera sono ravvisabili influssi di Guido Reni, del Caracci e di scuola Caravaggesca indizi di una formazione matura che Xiavarella dovette apprendere viaggiando per l’Italia.

Fino al secolo scorso la chiesa era retta dalla confraternita di Santa Maria di Betlem Orazione e Morte. Questa era l’unica confraternita a Modica ad avere un ramo femminile, molto attivo nelle opere di carità e assistenza verso i poveri e i bisognosi. Santa Caterina era protettrice delle consorelle, a loro probabilmente si deve la commissione dell’opera.

Purtroppo dell’autore del dipinto si hanno pochissime informazioni, invitiamo gli studiosi e i ricercatori ad approfondire la tematica così da restituire alla città una fondamentale memoria religiosa.

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