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Santa Lucia. Storia e Culto della santa di Siracusa 2

Di ritorno a Siracusa, la giovane decide di consacrarsi totalmente a Dio, rinuncia al matrimonio e mette in vendita la sua dote per donarne il ricavato ai poveri. Il fidanzato, sconvolto dall’abbandono, la denuncia come cristiana al governatore Pascaso, che la fa arrestare e le impone di sacrificare agli dei in cambio della libertà.

Al fermo rifiuto di Lucia, Pascasio la condanna al lupanare, estrema offesa per una vergine, e così la minaccia: “Appena conoscerai il disonore, cesserai di essere il tempio dello Spirito Santo”. Ma quando i soldati tentano di condurla in quel luogo di vergogna, lo Spirito Santo la rese così immobile che nessuno riusciva a spostarla, ne i maghi, subito convocati, e neppure una coppia di buoi ai quali venne agganciata. Allora il governatore ordina u n gran fuoco di fascine, resina e pece per incenerirla, ma Lucia lo sfida: “Pregherò il Signore nostro affinchè questo fuoco non mi bruci così mostrerò ai credenti la virtù del martirio e ai non credenti toglierò l’accecamento della loro superbia”. Uscita indenne dalle fiamme, si decise di decapitarla. Ma secondo un’altra tradizione non le fu tagliata la testa bensì pugnalata alla gola, e infatti la statua della santa, che viene portata in processione a Siracusa, ha un pugnale piantato nel collo. Era il 13 Dicembre del 304, Lucia aveva probabilmente 25 anni.

Le sue spoglie mortali si trovano a Venezia, nella chiesa dei Santi Geremia e Lucia, in un urna di cristallo sopra l’altare. Perché il corpo della martire sia stato trasportato così lontano dalla sua città, è storia legata alla conquista musulmana della Sicilia, quando molte reliquie vennero portate al sicuro a Costantinopoli. Quando nel 1204, Costantinopoli fu conquistata, il doge Enrico Dandolo lo portò a Venezia. Di recente molte reliquie della santa sono state portate a Siracusa.

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