Sant’Andrea, la storia e il culto a Modica.
Andrea di Betsaida, fratello di Simon Pietro, è figura di tutto rilievo nel quarto Vangelo, mentre è piuttosto in ombra nei vangeli sinottici. Il suo nome ricorre complessivamente dodici volte nel Nuovo Testamento, quattro nelle liste degli apostoli. Secondo il racconto di Marco, Gesù chiamò Andrea insieme con Simone, mentre stavano gettando in mare la rete; erano infatti pescatori. “Seguitemi e vi farò diventare pescatori di uomini”, disse loro Gesù. “E subito, lasciate le reti, lo seguirono”.
E’ la prima coppia di fratelli che Gesù chiama passando lungo il mare di Galilea. E il fatto di essere chiamati insieme, come fratelli, non è per niente secondario. All’inizio dell’umanità c’è la triste storia di un fratello che uccide il fratello. Gesù comincia il suo ministero chiamando due fratelli, che lasciano il loro mestiere e insieme o seguono. Comincia così l’avventura del Cristianesimo, con due fratelli che si fidano di Gesù, che sono disposti a costruire una fraternità più grande diventando pastori di uomini.
Andrea è ricordato da Marco nella parte conclusiva del Vangelo, in una scena ambientata sul Monte degli Ulivi, di fronte al tempio, di cui Gesù aveva preannunciato poco prima la distruzione.
Un profilo diverso emerge dal quarto Vangelo dove Andrea appare come il primo discepolo che segue Gesù. Per questo nella tradizione ortodossa è denominato Protokletos, il primo chiamato. Doveva essere un uomo in ricerca, era infatti al seguito di Giovanni il Battista e ne udì le parole quando questi fissò Gesù che passava: “Ecco l’agnello di Dio”. E subito si mise a seguire Gesù insieme all’altro discepolo di cui non sappiamo il nome ma che la tradizione identifica con Giovanni.
Andrea gioco un ruolo provvidenziale nel racconto della moltiplicazione dei pani. Diversamente da Filippo il quale ragiona solo in termini economici: “Duecento denari di pane non bastano per darne un pezzetto a ciascuno”, Andrea intravede un’altra soluzione: condividere. Tuttavia anche Andrea è lontano dall’immaginare ciò che sta per succedere, anche lui è testimone del miracolo che fiorisce dalla benedizione di Gesù e quando i cinquemila seduti sono sazi, si da lui da fare a raccogliere i pezzi avanzati, secondo l’ordine del Signore: “perché niente vada perduto”.
Andrea doveva conoscere bene il greco perché Filippo va in cerca di lui quando a Gerusalemme, nel corso della festa alcuni greci gli chiedono: “Vorremmo vedere Gesù”. Filippo avrebbe potuto condurli personalmente dal Maestro, e invece non lo fa senza aver prima consultato Andrea. Continua…
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