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Modica svelata: i luoghi da visitare.

Museo Santa Maria di Betlem

Dopo il recupero dell’Oratorio settecentesco barocco della confraternita dell’orazione e morte, unico nella Sicilia sud-orientale, ispirato ai grandi oratori palermitani decorati dal grande Giacomo Serpotta oggi, il museo, arricchisce l’offerta culturale con nuove sale.

Il termine non è casuale, le “Sale del Tempo” è il nuovo itinerario storico-artistico, un viaggio nel passato unico; cinque secoli di storia che hanno caratterizzato non solo l’antica Collegiata ma la città stessa.

La Cappella Palatina, vestigia tardogotica del 500’, sopravvissuta al terremoto del 1693, ancora inesplorata, che cela misteri nascosti, fulcro della grande devozione mariana della città di Modica.

L’oratorio barocco, luogo di preghiera e meditazione ma anche di incontro, di organizzazione. Qui i confrati modicani si riunivano per deliberare sull’amministrazione dell’Ospedale Santa Maria della Pietà, oggi ex Ospedale Campailla, prima struttura sanitaria della città.

A queste si uniscono due nuove istallazioni:

Il memoriale della Confraternita dove sono raccolti oggetti e stendardi che hanno accompagnato la vita laicale di Santa Maria di Betlem lungo i secoli.

E soprattutto la Sala dell’Alluvione, un ambiente multimediale dove rivivere i tragici momenti del disastro che si è abbattuto la notte del 26 settembre 1902, qui sarete pervasi da suoni, immagini e ricostruzioni digitali per provare le sensazioni che hanno vissuto le persone durante quei momenti.

Palazzo Castro Polara Grimaldi

Costruito ai piedi del Duomo di San Giorgio il palazzo, appartenuto alla nobile famiglia modicana, è rimasto immutato nel tempo. Gli arredi ancora intatti raccontano storie antiche atmosfere liberty di fine ottocento quando Modica era al culmine della sua storia post-risorgimentale. Un occasione per scoprire i fasti, le atmosfere e grandi personaggi del passato che hanno contribuito alla storia della nostra città.

Set di numerose fiction ed eventi oggi il palazzo è aperto al pubblico e visitabile attraverso un itinerario guidato.

Giardino esotico I Timpi

Il giardino esotico “I timpi” è un piccolo gioiello naturalistico incastonato nel centro storico della città nel quartiere Casale. Si sviluppa lungo la collina della Giacanta a ridosso di Piazza Matteotti e delle due chiese “sorelle” del Carmine e di San Paolo. Quartiere laborioso quello del Casale(oggi conosciuto come San Paolo) antichissimo, fondato dalla nobile famiglia dei Leonfante del Casale, fin dal 1400 ha ospitato le industrie di lavorazione delle materie agricole modicane. Frantoi, mulini, concerie, depositi di grano. Tra vie e stradine ci si arrampica fino a raggiungere la Chiesetta di San Girolamo. Qui si apre il sentiero lungo la collina che custodisce l’unico giardino esotico Modicano.

Mario Napolitano, inventore scientifico ed esploratore visionario, erede dello stacco principale del terreno, volle dargli la denominazione dei “Timpi” a sottolinearne il prevalente carattere rupestre e scosceso. Egli ebbe anche la felice idea di trasformare parzialmente, verso la fine dello scorso secolo, questo terreno selvaggio a balze in un giardino esotico, nel quale mise a dimora oltre 40 specie di bambù, di cui alcune tropicali, collezioni di opuntia, di kalanchoe, di piante grasse, di piante native, di un roseto, oltre a molte piante collezionate nella Bibbia che sono state riprese e riproposte in mezzo ad uno scenario tipico di muretti a secco. Salendo e arrampicandosi lungo i sentieri ci si apre ad un panorama unico della città e del centro storico.

Oggi il giardino dei Timpi è visitabile grazie all’impegno del Movimento Azzurro Cava D’Ispica: La Città nella Roccia.

Cripta di San Domenico

Scoperta nel 1972 da Giovanni Modica Scala, comandante della Polizia Locale Modica, appassionato cultore della storia della città e del territorio, la Cripta di San Domenico è l’unico sito sotterraneo visitabile della città e l’unica cripta decorata.

Due camere di sepoltura in cui si conservano affreschi e ossari con i resti dei monaci domenicani che, a partire dal XV sec., iniziarono la costruzione di uno dei complessi monumentali più importanti della città come, appunto, il Convento e la chiesa di San Domenico fulcro dell’urbanizzazione di Modica bassa.

Un luogo testimone non solo delle innumerevoli sepolture che ha ospitato ma che ci racconta di tempi antichi in cui fuori dal traffico cittadino e dalle moderne costruzioni Modica bassa era il centro della vita economica della città con i suoi fiumi che alimentavano i mulini, i frantoi, le concerie che lavoravano quei prodotti che da li a poco, dal caricatoio di Pozzallo, avrebbero raggiunto ogni angolo dell’Impero spagnolo.

Un viaggio nel passato per conoscere fatti e storie apparentemente dimenticati ma che stiamo man mano riscoprendo.

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