Inquisizione spagnola nella Contea
Un nostro caro lettore ci ha chiesto informazioni riguardo l’inquisizione nella nostra provincia. L’argomento è vasto ma molto interessante.
E’ il 1783 anno in cui il Vicerè Caracciolo diede ordine di distruggere l’archivio palermitano del Sant’Offizio. Questo avvenimento ha reso difficile agli storici la ricostruzione dell’attività svolta dall’Inquisizione nella nostra isola. Fondamentale risulta perciò lo studio del fenomeno attraverso le “relaciones de causas” che altro non sono che sommari dei processi celebrati dai tribunali periferici che dovevano inviare al “Consejo de la Suprema General Inquisicìon” a Madrid.
Tra 500’ e 600’ i “relaciones de causas”, sommari dei processi celebrati, ci dicono come i casi di processi su superstizione ammontassero in tutta l’isola a 460, di questi 25 riguardavano il territorio della Contea di Modica.
Dodici uomini e tredici donne nati o residenti nella città di Modica, Ragusa, Monterosso, Chiaramonte, Scicli, Comiso. Di Certo venticinque processi, lungo un secolo circa, su quattrocentosessanta sono un numero molto esiguo che ridimensiona di certo la portata del fenomeno a discapito di quelle teorie che vedono l’oppressione dell’inquisizione come una costante totalizzante nelle comunità.
A maggior ragione quando i processi ricadono sugli appartenenti agli ordini religiosi, tra i più colpiti quello francescano, agostiniano e carmelitano. Si trattava di frati irrequieti e vagabondi connessi a episodi di indisciplina e per questo oggetto di attenzione da parte dell’Inqusizione.
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