Coromoto: Italia e Venezuela insieme
Una tradizione ormai consolidata vede, come ogni anno una Solenne Celebrazione, presso la nostra chiesa in onore di nostra signora di Coromoto. Un momento di preghiera che vivremo insieme alla comunità italo-venezuelana del territorio che trova nell’antica venerazione venezuelana il punto di riferimento e la forza per affrontare la crisi che in questi anni sta colpendo il paese sud-americano che ha obbligato molti venezuelani a lasciare la propria terra natia e molti italo-venezuelani a far ritorno, dopo tanti anni, in Italia.
Nostra Signora di Coromoto
Nostra Signora di Coromoto è l’appellativo con cui i fedeli venerano Maria in seguito alle apparizioni avvenute in Venezuela nel 1652. Dirigendosi verso l’interno da Caracas sorge nella della foresta tropicale, nella città di Guanare, un grandioso santuario, dedicato alla “Madonna della giungla”, dove si raccolgono testimonianze di guarigioni prodigiose e miracoli legati al culto di quella che per i cattolici del Sudamerica è considerata un po’ come la “Lourdes del Venezuela”.
Il culto è legato alle apparizioni avvenute nel 1652 nei dintorni di Guarane e che interessarono la conversione del capo degli indios Coromoto il quale si convertì dopo che Maria gli apparve con una luce accecante e gli lasciò tra le mani un’immagine di lei con in braccio Gesù bambino.
L’immagine miracolosa della Vergine restò per più di un anno in casa di Juan Sanchez, finchè il primo febbraio 1654 fu trasferita con una solenne processione a Guanare. Lì è rimasta fino al 1949, quando è stata riportata sul luogo dell’apparizione, e dal 1985 si trova nella base di legno della statua della Madonna destinata al nuovo Santuario. È una pergamena in miniatura, grande 27 millimetri per 22, racchiusa dentro un ovale d’oro, e non dipinta da mani umane.
Papa Pio XII, nel 1950, dichiarò Nostra Signora del Coromoto patrona del Venezuela.
Papa Giovanni Paolo II incoronò la statua nella sua visita al santuario mariano di Guanare, successivamente papa Benedetto XVI elevò il santuario nazionale di Nostra Signora di Coromoto al rango di basilica minore.
Le tre crisi del Venezuela
In Venezuela è in corso da anni una crisi dei diritti umani. Non sono ammesse critiche al governo del presidente Nicolás Maduro Moros, non c’è libertà di stampa e qualunque tipo di protesta è repressa con violenza, tortura e detenzione. Chi è affetto da qualche patologia non ha la possibilità di curarsi perché le strutture sanitarie sono in una situazione di degrado e i prezzi delle medicine sono economicamente insostenibili. C’è una crisi alimentare, i beni di prima necessità disponibili sono pochi, quelli che si trovano al mercato nero hanno prezzi inaccessibili. La nazione è paralizzata dall’inflazione, il 94,5% dei venezuelani vive in povertà.
Nascosa dalla recente guerra in ucraina del paese sud-americano non si parla quasi mai. O meglio, non a sufficienza. «La situazione in Venezuela è una delle più chiuse dell’America Latina perché ci sono tre crisi simultanee. C’è una repressione totale contro gli oppositori, i giornalisti e coloro che lottano per i diritti umani. Grave è l’emergenza umanitaria che rende molto difficile l’accesso alla sanità. Infine, numerose sono le conseguenze sociali. Più di 20 milioni di persone sono state obbligate a emigrare dal Venezuela» ha affermato Tamara Taraciuk Broner, responsabile per le Americhe dell’organizzazione Human Rights Watch.
Con la pandemia ha situazione è ulteriormente peggiorata perché il Venezuela non era pronto a sopportare una situazione di così grande stress dal punto di vista medico. In seguito alla diffusione del Covid-19 ci sono state pesanti conseguenze sulla salute e sull’istruzione. Molti bambini non avevano a disposizione un computer o l’accesso a Internet. Gli effetti sono stati disastrosi.
– Giovedì, 22 settembre in Santa Maria di Betlem ore 19,00 Santa Messa con la Comunità italo-venezuelana per implorare a Dio il dono della pace, attraverso l’intercessione della Vergine Maria di Coromoto. –
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