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San Mauro a Modica, il culto, la devozione, la storia. Parte 1

Nacque a Roma nel VI secolo. Ignoti luogo e data di morte. Un prete di vita sconcia, per far fuori San Benedetto da Norcia, gli manda nella sua comunità di Subiaco l’omaggio tradizionale di un grosso pane benedetto. Ma a lui basta toccarlo per sentire che è avvelenato. E chiama un corvo suo amico, che pronto arriva a uncinare il pane col becco e a portarlo lontano. Un affresco nel sacro Speco di Subiaco mostra già il corvo il volo col pane, Benedetto che lo saluta e due ragazzi che stanno a guardare stupefatti. Si chiamano Placido e Mauro, figli dei patrizi romani Tertullo e Eutichio, che li hanno condotti nella confederazione di piccoli monasteri creata da Benedetto, e a lui li hanno affidati.

Mauro e Placido bambini presentati a San Benedetto; da un retablo spagnolo della fine del Cinquecento. Valladolid, Museo Nazionale di Scultura.

Parla di Mauro il papa Gregorio Magno(590-604) nei suoi Dialoghi e gli attribuisce gesta prodigiose. Come quando, visto cadere Placido nel vicino lago, lo raggiunge camminando sull’acqua e lo tira fuori per i capelli.

scene della vita di San Benedetto di Bartolomeo di Giovanni(XV-XVI secolo): san Mauro salva san Placido. Firenze Uffizi

O quando pedina un monaco che taglia sempre la corda nell’ora della preghiera e smaschera così un piccolo diavolo che sta vicino a lui e lo tira per la tonaca.

Quando Benedetto lascia Subiaco per Montecassino (verso il 529), Mauro quasi certamente rimane lì, come abate di Subiaco. E a questo punto finisce la sua storia, già tanto esile e monca: non conosciamo gli anni di nascita e di morte né alcun altro fatto che lo riguardi.

Monastero di San Benedetto, o Santuario del Sacro Speco – Subiaco
Abbazia di Montecassino

Trecento anni dopo (863) compare in Francia una sedicente “biografia” di lui. Autore: l’abate Odone di Glanfeuil, che dice di aver praticamente riscritto il racconto di un certo Fausto, amico di Mauro e arrivato con lui in Francia, portandovi la Regola benedettina. Non c’è alcun documento che confermi il racconto di Odone o che certifichi la presenza di Mauro in terra francese. Pura fantasia, si direbbe. Eppure…

Abbazia di Saint Maur sur Loire

Eppure il paese dell’abate Odone, Glanfeuil, si è poi chiamato Saint Maur sur Loire. Eppure nel 1618, mille anni dopo Mauro, nasce in Francia una congregazione benedettina, che nel 1766 avrà 191 case e 1.917 monaci. E con loro, ecco tornare il nome del discepolo di san Benedetto: questi religiosi si chiamano infatti monaci maurini. La fine della loro congregazione, poi, è una grande pagina di storia benedettina: nei “massacri di settembre” della Francia rivoluzionaria (1792) viene messo a morte l’ultimo abate generale: Agostino Chevreux. E con lui altri quaranta confratelli. Tutti monaci maurini. Ne ha fatto di strada, questo nome. Continua…

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