Il quadrante dell’Orologio di San Giovanni torna al suo posto
Dalla pagina facebook della Parrocchia S. Giovanni Evangelista
“SONO TORNATO A CASA”
Dal novembre 2018 la facciata della Chiesa Collegiata San Giovanni Evangelista non è stata più la stessa. Il logorio del tempo e le intemperie abbattutesi nel tempo ne hanno menomato la bellezza esterna rendendo la facciata monca, privata del suo storico orologio.
Negli ultimi due anni ho ascoltato da più parti il desiderio di un ripristino di questo emblema non solo parrocchiale ma anche cittadino. Qualcuno tra le istituzioni e la cittadinanza ha tentato invano di ipotizzarne un recupero. Chi è passato quotidianamente da piazza San Giovanni si è accorto della mancanza, c’è chi ha tirato un sospiro di tristezza per l’impotenza andando oltre, altri hanno ipotizzato astratte teorie di soluzione, altri ancora ,come troppo spesso accade, hanno intavolato sterili polemiche.
Sta di fatto che quel “vuoto” si è riempito solo di colombe e di indecorosa sporcizia.
Da qualche giorno però qualcosa è finalmente cambiato: l’orologio campeggia di nuovo nella facciata di inizio novecento con un candore che dice a tutti “sono tornato a casa, sono al mio posto!”. Ora il rintocco delle ore principali della giornata è scandito da uno strumento che segna quel tempo che se per alcuni è tiranno , per altri è invece ritmo propizio di un incontro, un affare, un sodalizio.
Per questa opera non va ringraziato nessuno se non il prezioso frutto della parsimonia che la parrocchia è riuscita a fare per restituire finalmente alla comunità e ai cittadini quello che i nostri padri sapientemente avevano pensato, costruito, protetto e realizzato per il bene comune e il godimento senza tempo delle cose belle.
In un’epoca in cui non abbiamo più bisogno di guardare così in alto per leggere il tempo, l’orologio a San Giovanni si staglia per ricordarci che quel suono, quello scampanio è il richiamo di un Dio che ci chiede aiuto e collaborazione per costruire un quartiere, un luogo, una comunità secondo il suo volere.
il parroco don Roberto Avola
* si ringrazia Ignazio Giurdanella per le foto e riprese col drone.
Non possiamo che felicitarci di questo intervento che restituisce alla città una memoria storica. I complimenti del consiglio direttivo e degli associati al Parroco, ai suoi collaboratori e a tutti i parrocchiani che, con spirito di responsabilità, hanno intrapreso una lunga ma fruttuosa strada che ha portato a questo importante risultato.