A Modica si presentano i Teleri
In una chiesa gremita di persone, ansiose di vedere i famosi teleri del Carmine commissionati secoli fa dai padri Carmelitani per dare maestosità e lustro alle settimane sante celebrate nel convento del Carmine, si è svolto il tanto atteso evento alla presenza del Soprintendente ai beni Culturali dr. Antonino De Marco, dell’Assessore Comunale ai beni culturali d.ssa Maria Monisteri, dell’ispettore onorario della Soprintendenza prof.ssa Maria Terranova e della restauratrice d.ssa Gaetana Ascenzo, coordinati dal Parroco don Rosario Rabbito.
Il Soprintendente nel suo intervento ha chiarito il suo intento di fare squadra, eliminando antiche contrapposizioni tra funzioni di controllo e chi si sporca le mani sul campo. Oggi si sente parte integrante di un gruppo che capisce che solo la bellezza può salvarci. E per il restauro dei teleri si è già attivato presso l’Assessore Regionale dei beni Culturali e dell’identità siciliana Alberto Samonà, in occasione dell’inaugurazione dei 4 Santoni della Scalinata di San Pietro finanziati dal suo dipartimento. Infatti ha subito compreso che tanti altri teleri sono già stati oggetto di ispezione, ma mai di questa qualità. La notevole presenza di pubblico dimostra che Modica merita maggiore attenzione, a partire dal suo centro storico che deve essere maggiormente protetto e per fare questo occorre maggiore coraggio anche da parte degli stessi modicani. La Soprintendenza è pronta a fare la sua parte.
L’assessore ai Beni Culturali di Modica d.ssa Maria Monisteri ha ringraziato l’Associazione La Via delle Collegiate ed il Parroco per aver voluto organizzare l’evento nel periodo nel quale i teleri venivano esposti nella Chiesa del Carmine, perché sia un monito per la nostra preparazione alla Pasqua. Così come la recente inaugurazione del restauro della tela di San Nicola nella Chiesa di San Pietro Apostolo di Modica, iniziativa pure creata dalla Via delle Collegiate insieme all’associazione Petra Mazara, ha riportato ancor più in evidenza i nostri legami con le culture e la spiritualità dell’Europa dell’est, proprio nei giorni nei quali iniziava l’invasione dell’Ucraina.
Lo stupore manifestato dai visitatori ha caratterizzato l’evento odierno. Il parroco don Rosario Rabbito ha raccontato le circostanze fortuite che hanno condotto alla scoperta di parte dei teleri del Carmine, ritrovati in pessime condizioni. Uno dei teleri irrimediabilmente danneggiato esposto in una scatola di cartone, non appena sfiorato, ha fatto sollevare una nuvola di polvere. Purtroppo le dimensioni della Chiesa ove è stato organizzato l’evento non consentono l’esposizione di tutti i teleri, considerato che fino ad avvenuto restauro non si possono collocare in posizione verticale a causa della loro fragilità. Inoltre si tenga conto che il solo telerio maggiore, destinato al presbiterio, ha una dimensione di oltre 50mq.
La restauratrice d.ssa Ascenzo, riallacciandosi alle circostanze del ritrovamento dei teleri, ha poi spiegato le difficoltà incontrate nella messa in sicurezza delle opere (realizzate su teli di lino grezzo con una grossa trama) per bloccare il deterioramento, a causa delle loro notevoli dimensioni e del loro stato di degrado. Dopo un complesso spianamento delle tele si è deciso di conservarle arrotolandole su tubi di poliestere. L’intervento per avviare un efficace restauro è quanto mai urgente e necessario.
La prof.ssa Maria Terranova, ispettrice onoraria della Soprintendenza, ha narrato degli importanti riscontri documentali reperiti presso l’Archivio di Stato di Ragusa – Sezione di Modica – che hanno potuto confermare l’esistenza di 9 teleri raffiguranti la Passione di Nostro Signore già in un inventario della Chiesa del Carmine nel 1804. Ed a riprova uno dei teleri riporta la data del 1795 accanto al nome dei nobili che finanziarono le opere. Le tele durante il periodo quaresimale coprivano il presbiterio della Chiesa del Carmine e le 8 cappelle laterali. Si tratta dell’unico ciclo di tele presenti nel nostro territorio che raccontano i momenti salienti della Passione. Quasi tutte le città hanno una chiesa con un telerio che veniva esposto nel periodo quaresimale. Ma per trovare un intero ciclo di teleri bisogna arrivare fino a Genova. Purtroppo allo stato attuale possiamo dire di avere solo 6 dei nove teleri originari, più brandelli di qualche altro telerio. Sappiamo che un Vescovo di Siracusa già negli anni ’20 aveva proibito l’uso di questi teleri spesso utilizzati per riti più folkloristici che religiosi. E ciò ha causato probabilmente l’accantonamento di questi capolavori poi dimenticati.
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